ULURU – cangiante come i giorni, antico come la terra
In un paesaggio antico, ricco di cultura e spiritualità indigene, la maestosità di Uluru, domina l’ambiente desertico della superficie completamente piana dell’area del Parco Nazionale chiamata “bush” (ovvero area lontana dalla città in cui non ci sono coltivazioni).
Celebre per la sua intensa colorazione, l’Ayers Rock racchiude in se importanti testimonianze dell’arte rupestre, sacra per gli aborigeni, è un luogo ricco di misteri, leggende, e racconti sulla sua particolare forma e creazione.
Questa icona australiana porta infatti con se numerose tracce del passaggio di viaggiatori o creature ancestrali, che mantengono viva l’essenza di coloro che, si dice, l’abbiano mutata, scavando sulla superficie caverne, pozzi e sorgenti.
Imperdibile è osservare come il colore di questo monolito di arenaria varia a seconda delle diverse ore del giorno e delle stagioni, mentre il cielo si tinge di una straordinaria gamma di sfumature.
Nonostante l’ambiente arido, il Parco Nazionale del Uluru-Tata Kjuta ospita in sé innumerevoli tipi di specie diverse tra uccelli, piante rare e animali.
Ammira questo spettacolo a bordo di un elicottero, in mongolfiera, a dorso di un cammello, o percorrendo uno dei tre sentieri (Mala Walk, Lungkata Walk e Kuniya Walk), accompagnato da una guida aborigena scoprirai le antiche tradizioni e credenze dei locali.
Le stagioni migliori per visitare il sito sono l’autunno e la primavera (che essendo invertite in Italia saranno la primavera e l’autunno) quando l’escursione termica giornaliera non si fa sentire più di tanto.